La “Tenuta Giorgini” di Montignoso (MS) è un oliveto storico, conosciuto localmente col nome
“Pezzo grande”: è composto da numerose piante secolari, e si estende per circa 1,5 ettari nella
piana alluvionale subito al di sotto della rupe del Castello Aghinolfi; appartiene da vari secoli alla
famiglia Giorgini che lo coltiva con grande passione da padre in figlio.
Il nonno (ed omonimo) dell’attuale proprietario, Lino Giorgini, inventò e brevettò dopo la seconda
guerra mondiale una macchina per raccogliere le olive cadute a terra, molto utilizzata fino a poco
tempo fa sia in Toscana che in Liguria.
Lino e la moglie Elisabetta seguono con passione e cura una filosofia centrata sulla qualità e sul
rispetto del territorio e delle tradizioni, secondo i principi dell’agricoltura biologica con lo scopo di
portare sul mercato un prodotto genuino di altissima qualità.
Le varietà degli olivi presenti in particolare quella dell’olivo Quercetano è stato riconosciuta come
distinta tra tutte quelle presenti nel panorama toscano; la sua presenza risale all’epoca romana
quando veniva impiegata per delimitare i confini territoriali e può definirsi a pieno titolo autoctona:
lega il suo nome alla località Querceta nel Comune di Seravezza (LU), la zona di massima
diffusione a cui hanno contribuito sia le caratteristiche di rusticità e longevità della pianta sia quelle
organolettiche dell’olio, di indubbio valore.
Per tutelare la varietà e i suoi sapori tradizionali è nato il “Presidio Slow Food” dell’olivo quercetano
che ha riunito in un’associazione i produttori che preservano gli oliveti storici e che producono olio
monovarietale.
Le olive raccolte ad ottobre vengono trasportate al frantoio entro massimo 12 ore dalla raccolta e
dopo l’estrazione a freddo, in un frantoio locale a ciclo continuo, l’olio viene conservato in recipienti
di acciaio.